Corredino sospeso è una rete virtuosa di mamme che, volontariamente, si prendono cura di tante mammine e piccolini donando loro tutto ciò che serve, soprattutto, nei primi mesi di vita.
È un progetto permanente nell’ambito dell’Associazione di Promozione Sociale Pandora di Reggio Calabria, con sede in Viale Amendola 1/D-E.
Come nasce l’idea
L’idea di “corredino sospeso” nasce a Reggio Calabria da mamma Simona, divenuta tale, per la prima volta, all’inizio della pandemia da Covid-19 e non essendo propriamente una ragazzina ha cercato di reagire con razionalità mettendo in pratica le sue esperienze di vissuto sociale (scout dagli 8 anni d’età ma non solo) e le proprie competenze professionali, in un momento che mai avrebbe pensato potesse essere così particolare. Un parto vissuto negli ultimi giorni di normalità ma quando già nell’aria si sentiva parlare di qualche caso in Cina e un post partum privato dagli affetti più cari. Quindi il pensiero quotidiano, nei momenti di sonno del piccolo appena arrivato, è stato sempre al come sarebbe stato il futuro soprattutto per le mamme. E si perché mamma Simona, come le ha detto la straordinaria ostetrica Vanessa che ha fatto venire alla luce insieme a lei e al babbo il piccolo Nicolò, non ha spento il cervello neanche in pieno travaglio attivo. Ma era lì a fare domande, le più disparate e a chiederle di far nascere il piccolo dopo l’orario di visite. Tanto temute e mai arrivate! Come se si potesse programmare. Ma nella sua testa gassosa evidentemente poteva essere così.
Il pensiero era sempre per mamme che magari, causa covid, si sono viste la quotidianità stravolta e la serenità economica capovolta. A questo si sono aggiunte richieste di aiuto da parte di persone che mai avrebbe immaginato. E quindi si è attivata, ad inizio fase 2, con quello che ha potuto. I primi incontri, che poi sono state le prime uscite post partum senza pancione e anche la prima aria di libertà respirata dopo il lock down sono stati in tutti gli angoli della città che avevano un sapore e colore nuovo, con mamme piene di bustoni che caricava in macchina, portava a casa, divideva, smacchiava e sanificava, rammendava, per poi dividere in sacchetti per taglia e stagione.
Quanti seggioloni, box, trio, etc … nel giardino di casa, lavati, sistemati e imbustati in attesa che una pancina mettesse al mondo un principe o una principessa.
Tutte mamme mai viste prima d’ora ma conosciute grazie ad un post pubblicato sul gruppo Facebook “mamme dello stretto”, una domenica mattina, in preda ad un cervello fumante per mancanza di tutine da donare e stravolto da una nottata di poppate.
Giorno dopo giorno la casa si riempiva di buste e cartoni, così come il garage ed i depositi dell’azienda del marito.
Ma si sa da soli non si va da nessuna parte e quindi improvvisamente è esploso il nome di questa rete che oggi ci vede a quota 500 mamme (di cui 16 sono le fondatrici) che si prendono cura di tante mammine e piccolini donando loro tutto ciò che serve: corredini (vestiti, copertine, lenzuola, asciugamani, etc…), oggetti di puericultura più o meno pesante (trio, fasciatoio, box, girello, culla, etc…).
Se in giro vedete macchine, anche le più piccole, colme di qualsiasi cosa, sono loro le mamme di “corredino sospeso” che raccolgono, portano, smistano, puliscono e sorridono sempre perché la vita gli ha fatto un grande dono: essere mamme. Mamme che non conoscono il volto delle altre perché coperto dalle mascherine, ma vedono lo sguardo che dice tutto.
La bellezza di questa rete è che è costruita interamente dal basso e che ha avuto il pieno sostegno di realtà imprenditoriali della nostra città che ci consentono di poter operare al momento: Ortopedia De Stefano che ci ha concesso il comodato d’uso gratuito di un locale commerciale, al momento non utilizzato, sia per l’effettuazione delle consegne delle donazioni sia per lo stoccaggio e ci fornisce quanto necessario per l’effettuazione delle attività in sicurezza e secondo normativa, Reggio Service che ci sanifica i locali e gli oggetti e Universo bimbo che ha attivato una “conto sospeso” in cui ciascuno può contribuire con qualsiasi importo per poter acquistare soprattutto latte e pannolini (al momento solo il punto vendita della galleria del Viale Calabria).
In un momento pieno di incertezze come questo noi abbiamo loro che ci sostengono e che, nelle mille difficoltà che oggi attraversano le aziende, non ci hanno mai detto di no. E poi ci siamo noi con la nostra folle determinazione: Renza, Alessia, Paola, Eleonora, Serena, Adriana, Anna, Fabrizia, Laura, Pamela, Raffaella, Simona, Bruna, Daniela, Francesca, Valeria, le neo volontarie (circa 12) e tutte le quasi 500 mamme che donano e quelle che doneranno.
In quest’anno abbiamo visto nascere 40 nuove vite, oltre i nostri figli e sostenuto circa 140 nuclei familiari.